Datazioni in conflitto con la Scienza?

Cosa accade quando la datazione di un reperto entra in conflitto con il resto della scienza (teoria di Darwin per esempio)?
Ecco la mia risposta a Stefano Dubaldi …parliamone!

Domanda di Stefano Dubaldi 3 Dicembre 2009.

Ciao Stefano!
La mia domanda è molto semplice ed elementare.
Cosa accade quando la datazione di un reperto entra in conflitto con il resto della scienza (teoria di Darwin per esempio)? Grazie.

Stefano Rossignoli 4 Dicembre 2009

Sten al Museo di Storia Naturale di Milano

Caro Stefano, innanzi tutto ti ringrazio per aver visitato il mio blog e per avermi posto questa domanda interessante e non certo frequente.

Mi capita spesso infatti di parlare della teoria sull’Evoluzione per Selezione Naturale formulata da Charls Robert Darwin ufficialmente nel 1859 ed è un argomento che amo particolarmente.
Quando concludo una visita guidata sull’evoluzione, spesso e volentieri concludo dicendo che tutto ciò che è scienza, biologica e non biologica, viene sempre studiato su base evolutiva, cioè si cerca di studiarne i cambiamenti passati e quelli in corso, prevedendone alle volte anche quelli futuri.
I ‘reperti’ fossili, ad esempio, vengono datati e studiati in modo da localizzarli con la maggior precisione possibile nell’albero filogenetico (l’albero genealogico delle specie) di tutte le specie vissute e viventi sul nostro pianeta.
Quando Darwin capì che tutte le specie viventi sono tra loro parenti perchè si sono originate da antenati in comune via via sempre più antichi, disegnò su uno dei suoi taccuini privati il ‘Corallo della Vita’, ovvero il primo o comunque uno dei primi alberi filogenetici…
I fossili per ora confermano semplicemente ed in modo elementare che Darwin ha avuto ragione.
Non serve conoscere i metodi di datazione assoluta per comprendere questo, ma basta conoscere i metodi di datazione relativa, cioè quelli che ci indicano che una cosa è più antica o più recente dell’altra.
La datazione relativa viene fatta soprattutto in base agli strati di sedimenti o di rocce sedimentarie che si trovano sul nostro pianeta. Sono stati studiati e vengono tutt’oggi studiati gli strati di tutta la Terra e sono stati messi in ordine dai più antichi ai più recenti.
I fossili che si trovano all’interno degli strati, sono i fossili corrispondenti al periodo in cui gli strati si sono formati, salvo rari casi di fossili infiltrati ma comunque comprensibili e databili.
In base a questo metodo, NON E’ MAI stato trovato un fossile che metta in discussione la teoria darwiniana, ma anzi, i fossili CONTINUANO A CONFERMARLA e continuano a confermare l’evoluzione in generale facendoci notare le tappe di questo processo di cambiamenti… Un ritrovamento che metta in discussione la teoria di C.R.Darwin potrebbe essere, giusto per fare un esempio banale, portare alla luce i resti di un uomo dagli stessi strati in cui si trovino i dinosauri, o viceversa.
MA QUESTO NON E’ MAI SUCCESSO!
L’alternativa potrebbe essere che un ritrovamento qualsiasi metta in discussione questi o altri fondamenti scientifici attuali, allora la comunità scientifica internazionale ne discuterà e valuterà automaticamente il modo di procedere…
Sarebbe ingiusto e disonesto nascondere alcuni reperti.
Mi viene in mente quanto sarebbe proficuo inventarsi l’esistenza di dossier e magazzini segreti in cui vengano conservati i frutti di ritrovamenti che vanno contro la scienza!!!

In realtà, scrivendo, mi viene in mente che NESSUN ritrovamento, scoperta o datazione potrà mai andare in conflitto con la scienza, semmai potrà solo migliorarla. Uno scienziato che si rispetti (e la comunità scientifica in generale) è portato per abitudine a cambiare le proprie idee quando prove certe e non discutibili lo portano verso conclusioni diverse da quelle previste.
Certamente è anche tenuto a verificare e a controbattere, quando si tratta solo di congetture.

Per quanto riguarda la teoria di Darwin, ho seri dubbi che verrà confutata dal mondo scientifico.
Comunque sia, ad esempio, 150 anni fa la comunità scientifica era creazionista. Oggi no, perchè il tutto è stato valutato e le basi su cui lavorare sono cambiate e migliorate.

Sperando di aver risposto in modo esauriente, rinnovo i miei ringraziamenti e ti saluto cordialmente!
A presto!

Stefano Rossignoli.

Un istante! Sì, ma in Paleontologia…

Un istante è un concetto relativo. In Paleontologia è ciò che è avvenuto nello stesso momento geologico e può durare anche centinaia di migliaia di anni

Stefano Rossignoli 12 Ottobre 2009

Strati

Aspetta un attimo! Attenda un istante prego… Quanti modi di dire per farsi aspettare… Sappiamo tutti che un istante è un periodo di tempo irrisorio, qualche secondo, qualche minuto, ma quanto dura un istante paleontologico?
Trattandosi di una scienza, anche in paleontologia le grandezze devono essere misurabili ed essendo il tempo la cosa assolutamente più importante, anche questo viene misurato e quantificato.
Come unità di misura del tempo, solitamente si utilizzano le migliaia o i milioni di anni, più raramente i miliardi…
Ma come lo misuriamo e come accertiamo che un reperto è più antico di un altro?
Quando ne parlo con la gente, mi dicono quasi sempre:”Col carbonio!”.
Chissà perchè c’è la credenza che col metodo del carbonio 14 si possa datare tutto… Per questo vi rimando all’articolo dedicato, ma la datazione dei fossili (almeno quella relativa) è teoricamente molto semplice.
Visto che gli organismi vengono per forza seppelliti prima di fossilizzare, quelli che stanno sotto di solito sono più antichi di quelli che stanno sopra, semplicemente perchè sono arrivati lì prima!
Poi le rocce possono anche piegarsi, rovesciarsi, rompersi e scivolare le une sulle altre e le situazioni si possono enormemente complicare e la datazione può diventare un problema enormemente complicato.
Ma torniamo al nostro istante…
Per misurare un istante serve un’unità di misura piuttosto piccola e i paleontologi di solito ragionano a strati! Sono gli strati di sedimenti o di rocce sedimentarie le unità di misura effettivamente utilizzate dai paleontologi. Questi poi possono essere misurati in tempo effettivo.
Ma a che precisione possiamo arrivare?
Gli strati del passato più regolari e precisi misurabili arrivano a farci distinguere al massimo l’estate e l’inverno.
Ad esempio, in un laghetto vicino ad un ghiacciaio, d’estate arriva molta acqua e sedimento grossolano che può depositarsi e formare uno strato, poi d’inverno non arriva più acqua, la superficie del lago gela e non c’è più energia. E’ in questo momento che i sedimenti più fini (il limo) che si trovavano in sospensione nell’acqua che sta sotto la coltre ghiacciata, si depositano sul fondo formando uno strato solitamente più scuro e più sottile. Questi strati si chiamano Varve e di solito sono molto sottili, nell’ordine di qualche millimetro o pochi centimetri.
Ancora più sottili sono gli strati dei ghiacciai antartici. Nelle zone più centrali delle calotte antartiche, ogni anno nevica; molto poco, infatti l’Antartide è paragonabile ad un grande deserto per la sua bassissima quantità di precipitazioni. Ma con la temperatura così bassa, tutta la neve che cade si conserva e forma uno strato. La neve che cade in inverno è chimicamente diversa da quella che cade in estate e ad un’accurata analisi si nota questa piccola differenza.
Il problema è che più si va indietro nel tempo, più si perde finezza e sensibilità nel misurare gli intervalli di tempo.
Purtroppo non si trovano Varve che hanno cominciato a depositarsi agli inizi della vita sulla Terra e che stanno depositandosi ancora oggi…
Per la verità di Varve poi se ne trovano poche.
Esistono normalmente strati che si sono formati in migliaia di anni e non si può assolutamente determinare cosa è successo in intervalli piccoli di tempo.
Sarò più pratico. Immaginate uno strato o una serie di strati di sedimenti spessa 10cm e deposta in 1000 anni.
Se ci trovaste un osso di grandi dimensioni perfettamente conservato questo potrebbe anche occupare tutto lo strato o attraversarne addirittura degli altri, quindi non posso datarlo con certezza, ma con un errore di più o meno 1000 anni circa o anche peggio!
Ci sono teorie sulle estinzioni di massa, come ad esempio quella di 65 milioni di anni fa in cui sono stati coinvolti anche gli ultimi dinosauri comparsi sulla Terra, in cui si afferma che il tutto è durato uno o due anni.
Ovviamente la paleontologia non è in grado di dare un supporto temporale a questa teoria, semplicemente perchè non si può capire cosa sia avvenuto in un tempo così ‘piccolo’.

Due anni, in paleontologia, sono molto meno di un istante…

Allora forse, quando un paleontologo vi dirà:”attenda un istante”, assicuratevi che non sia un istante paleontologico ma un istante attuale, altrimente potreste rischiare anche di non vederlo più…!

I Fossili. Ricerca e Preparazione.

Per trovare un fossile, bisogna innanzi tutto sapere dove cecare. I luoghi ideali sono quelli dove era possibile la fossilizzazione, cioè dove poteva avvenire il seppellimento e la conservazione del resto.
Allora bisogna cercare nelle rocce sedimentarie, oppure in sedimenti antichi non ancora litificati (cioè non ancora trasformati in roccia). Anche in questo caso però devo precisare che questi sedimenti, o queste rocce devono essersi accumulati e formati in ambienti a bassa energia in cui l’organismo sia stato danneggiato il meno possibile durante il seppellimento, ovvero non sotto ad una grande frana oppure nel letto di un fiume… L’ideale è sempre un bacino di acqua piuttosto profondo (qualche centinaio di metri)e relativamente isolato, in cui si depositano strati di sedimenti molto regolari e laminari… Questi, una volta trasformati in roccia, si apriranno in modo relativamente facile.
E’ in questo tipo di rocce che si va a cercare solitamente, ma le casistiche sono davvero varie ed innumerevoli…

Stefano Rossignoli 23 Settembre 2009

Two fishes in one from Former Worlds on Vimeo.

Chi non si è mai chiesto:”Ma come si fa a trovare un fossile?” e soprattutto quante volte me lo hanno chiesto in giro per mostre e musei…
“Ma come fate a sapere che sono lì? Esistono strumenti per determinarne la presenza?”.

Sono anni ormai che mi occupo di scavi paleontologici e, pur avendo un’esperienza ancora limitata, qualche fossile l’ho estratto anche io in situazioni molto diverse tra loro e vedrò di parlarne un attimo…
Mi riferirò ai fossili relativamente grandi, per quelli microscopici ci penseremo più in là!
Prima di tutto, che cosa si intende per ‘fossili’? Questi sono i resti degli organismi vissuti nel passato, purchè siano riconoscibili come tali. Sono comprese tra i fossili anche le tracce di attività biologica, ma per questo vi rimando a questo mio articolo dedicato…‘I fossili. Cosa sono e come si conservano.’.
Per trovare un fossile, bisogna innanzi tutto sapere dove cecare. I luoghi ideali sono quelli dove era possibile la fossilizzazione, cioè dove poteva avvenire il seppellimento e la conservazione del resto.
Allora bisogna cercare nelle rocce sedimentarie, oppure in sedimenti antichi non ancora litificati (cioè non ancora trasformati in roccia). Anche in questo caso però devo precisare che questi sedimenti, o queste rocce devono essersi accumulati e formati di solito in ambienti a bassa energia in cui l’organismo sia stato danneggiato il meno possibile durante il seppellimento, ovvero non sotto ad una grande frana oppure nel letto di un fiume (anche se in alcuni casi si possono trovare fossili anche lì!)… L’ideale è sempre un bacino di acqua piuttosto profondo (qualche centinaio di metri)e relativamente isolato, in cui si depositano strati di sedimenti molto regolari e laminari… Questi, una volta trasformati in roccia, si apriranno in modo relativamente facile.
E’ in questo tipo di rocce che si va a cercare solitamente, ma le casistiche sono davvero varie ed innumerevoli…
Può venire l’idea che i paleontologi o i loro collaboratori vadano a cercare i fossili col sottomarino, sott’acqua, ma questo non è possibile e non avviene praticamente mai.
Si cerca nei depositi o nelle rocce antiche che affiorano e che non sono più immerse. Ma come è possibile?
Questo è possibile grazie ai movimenti continui della crosta terrestre.
Quando due parti della crosta vanno in collisione, il mare tra loro compreso si ‘chiude’ e questo urto al rallentatore provoca la compressione e l’innalzamento delle rocce formatesi nel bacino marino fino a che queste possono affiorare.
Famosa è la collisone tra una placca di origine africana e il sud dell’Europa. Questa ha dato origine alle Alpi ed è cominciata circa 44 milioni di anni fa (44ma). Un po’ meno famosa, ma certamente efficace è la collisione tra India ed Asia meridionale che ha dato origine alla catena dell’Himalaia.
Una volta determinata la zona di scavo, vediamo come si procede nelle operazioni. E’ da sottolineare che nello studio dei fossili è importante un approccio evoluzionistico, senza il quale tutto sarebbe inutile, quindi bisogna sempre cercare di capire quali cambiamenti hanno subito gli ecosistemi del passato…
Per fare ciò è importante avere dei riferimenti temporali nella zona di scavo, quindi bisogna conoscere l’età delle rocce o dei sedimenti in cui si scava e soprattutto bisogna dare importanza agli strati di roccia o sedimento in cui si scava. Già, perchè, salvo rare eccezioni, gli strati che stanno più in basso sono più antichi di quelli che stanno più in alto, semplicemente perchè stanno sotto, quindi sono stati depositati lì prima! Gli strati vanno dunque numerati…
Ogni volta che verrà recuperato un fossile quindi verrà catalogato in base allo strato in cui è stato trovato, così sapremo quali sono i più antichie quali i più recenti.
In particolari situazioni, può essere importante anche praticare una divisione orizzontale a griglia (come quella della battaglia navale), laddove la distribuzione orizzontale dei fossili possa avere importanza…
Comincia così lo scavo nel quale si cerca di rompere e sfogliare le rocce come fossero antiche pagine di un libro, oppure si scava grattando via strato per strato quando ci si trova in sedimenti non o poco litificati. E’ importante ovviamente prestare la massima attenzione nel non danneggiare i fossili, cosa che ci potrebbe far perdere una certa mole di informazioni.
Ma come si vedono i fossili? Anche qui i casi sono molteplici, ma diciamo che stiamo cercando resti di esseri viventi, piante o animali che siano. Con l’abitudine ci si fa l’occhio come si suol dire, a volte il fossile si vede molto bene, nel sedimento o sulla superficie di uno strato. Il difficile è quando lo si trova all’interno dello strato stesso per cui è importante osservare gli strati estratti anche lateralmente e non solo sulle superfici alta e bassa…
Una volta raccolti e catalogati i fossili, arriva il momento del trasporto nei laboratori di preparazione. Anche questa fase non è banale se si considera anche il fatto che a volte gli scavi sono in zone difficilmente accessibili come grotte, cenge rocciose o pendii scoscesi… Ci si trova spesso con decine di chili nello zaino a camminare in zone davvero improbabili!!!

Nei laboratori, i tecnici esperti o molto spesso i paleontologi stessi devono ripulire letteralmente i fossili considerati più interesssanti. Questa fase è detta ‘preparazione’.

Questi ad esempio http://paleoitalia.org/places/2/grignone/ li abbiamo preparati io e una mia collega! …qualcosa già lo avete già visto nel video di apertura…

 

Se il sedimento è normale terriccio o argilla è sufficiente un lavaggio fatto con delicatezza, magari con un morbido spazzolino per rimuovere la terra anche negli angoli del fossile.
Se invece il fossile è ricoperto di roccia, il lavoro può diventare enormemente lungo anche per fossili molto piccoli.
Lo strato di roccia viene rimosso dal fossile con estrema attenzione, a volte a mano, a volte con l’ausilio di strumenti pneumatici come vibro-incisori e sabbiatrici. La finitura viene solitamente realizzata manualmente.
Molto spesso il lavoro si svolge al microscopio binoculare, soprattutto laddove si deve prestare attenzione a non rovinare particolari molto piccoli del fossile. Immaginate i sottili raggi della pinna di un pesce ad esempio…
La preparazione può concludersi fissando il fossile con resine o collanti che ne garantiscano una certa durabilità.
Questa è la lunga storia di un fossile, ma solo assistendo ad uno scavo si possono vedere la moltitudine di casistiche che ci si trova ad affrontare in sito e solo preparando molti fossili ci si può rendere conto di quanto complessa o semplice possa essere la fase di preparazione.

Come penso ormai da tempo, ogni fossile è diverso da un altro, come se vivesse per la seconda volta. Alcuni hanno un ‘carattere’ abbordabile, altri si rivelano ostici e difficili… Sta a noi saperci approcciare nel modo giusto o il fossile, qualunque esso sia, si prenderà gioco di noi!!!

LEGGI ANCHE:

Lo scavo Paleontologico

Le attrezzature per cercare i fossili (Video)

Clicca qui per visitare il sito di Paleontologia dei Vertebrati dell’università Statale di Milano

We use cookies to personalise content and ads, to provide social media features and to analyse our traffic. We also share information about your use of our site with our social media, advertising and analytics partners.
Cookies settings
Accept
Privacy & Cookie policy
Privacy & Cookies policy
Cookie name Active

Privacy Policy

What information do we collect?

We collect information from you when you register on our site or place an order. When ordering or registering on our site, as appropriate, you may be asked to enter your: name, e-mail address or mailing address.

What do we use your information for?

Any of the information we collect from you may be used in one of the following ways: To personalize your experience (your information helps us to better respond to your individual needs) To improve our website (we continually strive to improve our website offerings based on the information and feedback we receive from you) To improve customer service (your information helps us to more effectively respond to your customer service requests and support needs) To process transactions Your information, whether public or private, will not be sold, exchanged, transferred, or given to any other company for any reason whatsoever, without your consent, other than for the express purpose of delivering the purchased product or service requested. To administer a contest, promotion, survey or other site feature To send periodic emails The email address you provide for order processing, will only be used to send you information and updates pertaining to your order.

How do we protect your information?

We implement a variety of security measures to maintain the safety of your personal information when you place an order or enter, submit, or access your personal information. We offer the use of a secure server. All supplied sensitive/credit information is transmitted via Secure Socket Layer (SSL) technology and then encrypted into our Payment gateway providers database only to be accessible by those authorized with special access rights to such systems, and are required to?keep the information confidential. After a transaction, your private information (credit cards, social security numbers, financials, etc.) will not be kept on file for more than 60 days.

Do we use cookies?

Yes (Cookies are small files that a site or its service provider transfers to your computers hard drive through your Web browser (if you allow) that enables the sites or service providers systems to recognize your browser and capture and remember certain information We use cookies to help us remember and process the items in your shopping cart, understand and save your preferences for future visits, keep track of advertisements and compile aggregate data about site traffic and site interaction so that we can offer better site experiences and tools in the future. We may contract with third-party service providers to assist us in better understanding our site visitors. These service providers are not permitted to use the information collected on our behalf except to help us conduct and improve our business. If you prefer, you can choose to have your computer warn you each time a cookie is being sent, or you can choose to turn off all cookies via your browser settings. Like most websites, if you turn your cookies off, some of our services may not function properly. However, you can still place orders by contacting customer service. Google Analytics We use Google Analytics on our sites for anonymous reporting of site usage and for advertising on the site. If you would like to opt-out of Google Analytics monitoring your behaviour on our sites please use this link (https://tools.google.com/dlpage/gaoptout/)

Do we disclose any information to outside parties?

We do not sell, trade, or otherwise transfer to outside parties your personally identifiable information. This does not include trusted third parties who assist us in operating our website, conducting our business, or servicing you, so long as those parties agree to keep this information confidential. We may also release your information when we believe release is appropriate to comply with the law, enforce our site policies, or protect ours or others rights, property, or safety. However, non-personally identifiable visitor information may be provided to other parties for marketing, advertising, or other uses.

Registration

The minimum information we need to register you is your name, email address and a password. We will ask you more questions for different services, including sales promotions. Unless we say otherwise, you have to answer all the registration questions. We may also ask some other, voluntary questions during registration for certain services (for example, professional networks) so we can gain a clearer understanding of who you are. This also allows us to personalise services for you. To assist us in our marketing, in addition to the data that you provide to us if you register, we may also obtain data from trusted third parties to help us understand what you might be interested in. This ‘profiling’ information is produced from a variety of sources, including publicly available data (such as the electoral roll) or from sources such as surveys and polls where you have given your permission for your data to be shared. You can choose not to have such data shared with the Guardian from these sources by logging into your account and changing the settings in the privacy section. After you have registered, and with your permission, we may send you emails we think may interest you. Newsletters may be personalised based on what you have been reading on theguardian.com. At any time you can decide not to receive these emails and will be able to ‘unsubscribe’. Logging in using social networking credentials If you log-in to our sites using a Facebook log-in, you are granting permission to Facebook to share your user details with us. This will include your name, email address, date of birth and location which will then be used to form a Guardian identity. You can also use your picture from Facebook as part of your profile. This will also allow us and Facebook to share your, networks, user ID and any other information you choose to share according to your Facebook account settings. If you remove the Guardian app from your Facebook settings, we will no longer have access to this information. If you log-in to our sites using a Google log-in, you grant permission to Google to share your user details with us. This will include your name, email address, date of birth, sex and location which we will then use to form a Guardian identity. You may use your picture from Google as part of your profile. This also allows us to share your networks, user ID and any other information you choose to share according to your Google account settings. If you remove the Guardian from your Google settings, we will no longer have access to this information. If you log-in to our sites using a twitter log-in, we receive your avatar (the small picture that appears next to your tweets) and twitter username.

Children’s Online Privacy Protection Act Compliance

We are in compliance with the requirements of COPPA (Childrens Online Privacy Protection Act), we do not collect any information from anyone under 13 years of age. Our website, products and services are all directed to people who are at least 13 years old or older.

Updating your personal information

We offer a ‘My details’ page (also known as Dashboard), where you can update your personal information at any time, and change your marketing preferences. You can get to this page from most pages on the site – simply click on the ‘My details’ link at the top of the screen when you are signed in.

Online Privacy Policy Only

This online privacy policy applies only to information collected through our website and not to information collected offline.

Your Consent

By using our site, you consent to our privacy policy.

Changes to our Privacy Policy

If we decide to change our privacy policy, we will post those changes on this page.
Save settings
Cookies settings